La Quinta da Regaleira, come si presenta oggi, fu fatta edificare da Augusto Carvalho Monteiro, milionario brasiliano di origine portoghese, che ne assegnò la realizzazione all'architetto e scenografo italiano Luigi Manini. L'imponente villa in stile neomanuelino e il giardino che la circonda, con la sua vegetazione lussureggiante, i sentieri che si snodano fra laghetti e grotte, i misteriosi percorsi sotterranei, i pozzi, le enigmatiche torri e le statue, sono carichi di significati esoterici ed alchemici, forse legati alla Massoneria, ai Templari o ai Rosacroce, e costituiscono un invito ad un percorso iniziatico di conoscenza...
La montagna di Sintra ci accoglie con l'antico Castelo dos Mouros avvolto nella nebbia
Vecchie case abbandonate e ville signorili conferiscono alla cittadina un'aria di mistero...
Finalmente ecco comparire il muro della Quinta da Regaleira con la Loggia dos Pisões
...sul Patamar dos Deuses, il lungo viale affiancato da statue di dei greci e romani: Fortuna, Orfeo, Venere, Flora, Cerere, Dionisio...
...come questa scena di caccia, in cui un gruppo di nobili esce dal Palácio Nacional, o Paço da Vila
Arriviamo dunque alla Fonte do Íbis, una fontana dal forte valore simbolico, associata al dio egizio Toth, il Mercurio dei romani e l'Ermes dei greci, la divinità che ha trasmesso agli uomini la conoscenza delle arti e dei misteri
In lontananza, tra le foglie secche degli alberi, si staglia contro il cielo questa misteriosa costruzione che già in precedenza avevamo notato: è la Torre da Regaleira
...ci soffermiamo su un dettaglio della porta
La vetrata di questa finestra illustra un episodio già noto e raffigurato anche nella cappella del Sítio da Nazaré, paesino di pescatori situato alcuni chilometri a nord di Lisbona: è la storia di un nobile del luogo che, per inseguire un cervo, rischia di precipitare in un burrone ma è salvato dalla Vergine. Secondo una delle versioni della leggenda, si dice che il cervo fosse il demonio sotto false sembianze...
Mater Divina, Mater Purissima, Mater Castissima: è il culto della Vergine, cui l'intera cappella è dedicata
L'incoronazione della Vergine, vestita con i colori simbolici blu, rosso e oro, per opera dello Spirito Santo, che appare come una colomba
Il pavimento presenta un altro ricorrente simbolismo: la croce dell'Ordem de Cristo, erede dell'ordine dei Templari in Portogallo, sovrapposta alla sfera armillare, simbolo per eccellenza delle navigazioni, dell'espansione marittima del Portogallo e del re Dom Manuel I, fondatore di un impero universale
Sul soffitto all'entrata della cappella spicca un altro chiaro simbolo: sotto la croce già menzionata, il triangolo con l'occhio di Dio, colui che tutto vede
Dal coro alto della cappella, oltre ad avere una visione d'insieme, si può notare come la croce simbolica sia raffigurata sul pavimento in più punti
Scendendo le scale della cappella si giunge ad un corridoio sotterraneo che collega la cappella alla villa e lungo la quale, ogni tanto, si aprono dei passaggi verso l'esterno o delle finestre naturali...
Ma, se guardiamo indietro, il corridoio è quasi impossibile a vedersi, completamente mimetizzato nella natura
Laciando la cappella alle nostre spalle, proseguiamo lungo il sentiero che sale lungo i fianchi della collina...
Al di sotto della torre si apre la Gruta de Leda. Leda, personaggio mitologico, è qui raffigurata come una fanciulla che viene morsa da Zeus, il Giove dei romani, sotto le spoglie di un cigno bianco; la colomba che Leda tiene in mano, invece, potrebbe rappresentare ancora una volta lo Spirito Santo
L'intera raffigurazione non è che una rappresentazione simbolica pagano-cristiana dell'immacolata concezione
Saliamo delle strette scale che ci portano ad un piano superiore, proprio di fianco alla Torre da Regaleira...
...sulla quale però non è ancora ora di salire...
Proseguendo il nostro percorso, ecco che ci ritroviamo davanti ad un'altra fonte, la Fonte da Abundância, sita in uno spazio ricco di simbolismi, come le due creature marine simili a pesci che si intrecciano proprio nel punto in cui l'acqua sgorga dalla fonte...
...o gli elementi decorativi di questo vaso...
Anche le indicazioni che troviamo agli angoli della via sono misteriose ed emblematiche, come questo azulejo che raffigura la croce e recita "A Décima Quarta Estação". Pare si tratti di ciò che resta di un antico convento che si ergeva in questo bosco molto prima che vi fosse edificata la villa...
Giungiamo dunque ad un piano ancora superiore, un terrazzo il cui pavimento altro non è se non la copertura di una cisterna sotterranea e la nostra attenzione viene catturata dalla Torre dello Ziggurat...
Dalla finestra illuminata riusciamo a intravvedere uno scorcio dell'interno del salone, ma nulla di più
...si fa sempre più buio. In lontananza, il castello in cima alla collina si intravvede appena, sempre immerso nelle nebbie...
Non ci resta dunque che uscire per riprendere la via di casa, lasciandoci la villa con il suo misterioso parco alle spalle
Possiamo soltanto passeggiare per le vie della cittadina, rallegrate dalle vetrine illuminate dei negozi
Approfittiamo per apprezzare la bellezza del Palácio Nacional che si staglia sul cielo ormai scuro...
...e soprattutto della sua ala manuelina
Sulla via verso la stazione, ci fermiamo ancora una volta per guardarci indietro: il Palácio Nacional è sempre più lontano...
Non ci resta che prendere nota degli orari dei treni per tornare a Sintra l'indomani, a scoprire tutti misteri e i segreti della Quinta da Regaleira che non ci sono stati rivelati oggi
...e questo marciapiede stellato, che corre lungo il muro di cinta del parco, ci porta fino all'ingresso della Quinta da Regaleira
Questa volta ci fermiamo per osservarlo meglio. Si tratta di un elemento fortemente simbolico legato alla Divina Commedia di Dante. Cinque merli, una figura centrale a rappresentare Beatrice, e altri cinque merli: cinque, uno, cinque, 515, il Messo di Dio...
...che troviamo raffigurato poi in questo seggio "gemello"situato dall'altra parte del lago: dopo avere percorso il ponte che attraversa l'acqua, altro elemento simbolico di passaggio, ecco che possiamo vedere colui che, come è scritto nell'Apocalisse, verrà a combattere i 666, la bestia ovvero il demonio; lo vediamo accompagnato dai cani, gli animali che "cacceranno il lupo"
...e ci troviamo davanti a un terzo seggio, rivestito di azulejos, che pare chiudere il triangolo magico e accanto al quale si aprono grotte e cunicoli misteriosi...
...tra le poche foglie dei rami scheletriti degli alberi vediamo, in lontananza, su in alto in cima alla collina, i resti dell'antico Castelo dos Mouros sempre immerso nella nebbia...
Salendo ancora, arriviamo nei pressi del Portão dos Guardiães, ma questa volta seguiamo verso sinistra e arriviamo...
...al pozzo imperfetto. Il pozzo, una porta d'ingresso ad un percorso iniziatico di conoscenza che conduce fino alle viscere della terra: come per Dante, accompagnato da Virgilio e Beatrice, un viaggio iniziatico di discesa agli inferi
E dietro al pozzo, una scala incompiuta, una scala che finisce a mezz'aria e che, nel nostro percorso di conoscenza, ancora non conduce "da nessuna parte"
Dovunque nel parco si aprono grotte con acque zampillanti: sempre un invito a iniziare il nostro viaggio all'interno della terra?
Abbandonando il pozzo imperfetto giungiamo in cima al Portal dos Guardiães, dove si trova questo grazioso gazebo in pietra bianca, che funge da belvedere
Dal gazebo osserviamo ancora una volta gli alberi che sembrano volerci indicare le due costruzioni poste ai lati della grande terrazza, il Terraço dos Mundos Celestes, che è poi anche, come già sappiamo, il tetto di una cisterna d'acqua sotterranea...
tra la ricca vegetazione del parco ci sono alberi secolari...
Ma proseguimao lungo i sentieri del parco che si snodano passando sotto archi di pietra...
...su per una scala immersa nel verde...
...finché arriviamo al punto centrale, metaforicamente parlando, del nostro viaggio di scoperta e di conoscenza: il pozzo iniziatico, l'axis mundi attorno al quale ruota l'intera concezione del parco e della villa. Vera e propria torre invertita che si inabissa per ben 27 metri nelle viscere della terra, il poço iniciático costituisce, insieme con il poço imperfeito, un ingresso che dà accesso centro della terra, un invito ad un percorso di conoscenza come un viaggio dantesco di discesa agli inferi ed è la rappresentazione in negativo di ciò che rappresenta invece la Torre da Regaleira, l'altra costruzione simbolica centrale della Quinta, che è, essa sì, una torre che si eleva verso l'altro, verso il piano celeste. Sul pavimento del fondo del pozzo, ancora una volta, troviamo l'elemento simbolico della croce
Lo stesso poço iniciático consta di più livelli, di cui è ben visibile, oltre naturalmente quello sotterraneo, anche quello aereo, quello che si apre verso il cielo, situato in una parte più elevata rispetto al piano dell'ingresso principale e cui si può accedere dall'interno del pozzo stesso salendo una scala
Ecco il piano superiore dunque...
...ed ecco cominciare la nostra discesa all'interno della torre invertita
Inabissandoci sempre più in basso volgiamo a momenti lo sguardo verso l'imboccatura del pozzo...
...finché non ci troviamo sul fondo e possiamo definitivamente guardare in alto
Sul fondo del pozzo dunque, illuminiamo per un attimo la porta che si apre sul lungo percorso sotterraneo che ci aspetta nella più totale oscurità, per iniziare il nostro percorso di conoscenza lungo il quale dovremo vincere le tenebre, squarciando simbolicamente il velo dell'ignoranza, per riemergere alla luce e ad una vita nuova e più consepevole
Ecco dunque come ci si presenta realmente il portale di pietra che ci invita ad entrare nelle viscere della terra
E così seguiamo lungo il nostro percorso...
Solo a tratti e per brevi istanti rischiariamo il nostro cammino...
Finché in lontananza non scorgiamo di nuovo la luce...
Si apre la nostra strada alla luce e scorgiamo l'acqua del lago...
Ma non è ancora questo per noi il momento di riemergere; proseguiamo invece ancora più all'interno, verso il centro della terra...
...e nella più completa oscurità
Ed ecco che ci si prospetta la fine di questa lunga galleria sotterranea...
Vediamo la grotta aprirsi alla luce e ci rendiamo conto di avere raggiunto il punto d'accesso più basso al mondo sotterraneo del parco della Quinta da Regaleira: la Gruta do Oriente
Torniamo dunque sui nostri passi per risalire lungo le gallerie sotterranee, questa volta in senso inverso ossia verso l'uscita del Lago da Cascata...
...e finalmente riemergiamo alla luce, camminando sulle pietre che ci consentono di attraversare il lago: ancora una volta è l'acqua a segnare il nostro magico momento di passaggio. L'acqua: elemento simbolico di purificazione e di separazione tra l'aldiqua e l'aldilà, tra l'ignoranza e la conoscenza, dove, squarciato il velo dell'oscurità e dell'ignoranza, emergiamo per rinascere a nuova vita
E così, alla fine del nostro viaggio di discesa e di rinascita, ci troviamo alla luce del giorno, sovrastati proprio dalla Torre dello Ziggurat, la torre del mondo celeste, che ascende e si eleva come a voler indicare l'esistenza di un livello ancora più altro, il livello spirituale
Continuiamo dunque il nostro percorso all'interno del parco...
Con mille occhi e imperscrutabili volti le rocce ci osservano, silenziose...
Alziamo ancora gli occhi verso il Castelo dos Mouros...
Quali memorie conserva questo antico castello? Quanti segreti custodiscono le rovine di questa millenaria fortificazione?...
...se solo le rocce potessero parlare anche a noi e non soltanto alla nebbia...
Ed ecco che la strada ci porta nuovamente al Portal dos Guardiães, ma oggi sappiamo molto di più al suo riguardo: il portale non è che un ulteriore ingresso ai cunicoli sotterranei, situato ad un piano intermedio rispetto al poço iniciático e alla Gruta do Oriente e le mitologiche creature che vediamo al centro sono i custodi di questa insospettabile entrata
Saliamo sulla torre che si trova dal lato opposto alla Torre dello Ziggurat e vediamo quest'ultima proprio davanti a noi
Dalla torre diamo un ultimo sguardo al Portal dos Guardiães, nascosto dagli alberi
Proseguiamo quindi il nostro cammino lungo i sentieri del parco, che ci portano davanti alle case dei dipendenti, coloro che, in altri tempi, lavoravano nella villa
Ma ora, seguiamo l'invito di Mercurio che pare volerci spronare ad entrare nella villa per scoprirne l'interno
Notiamo subito sul caminetto di questa sala e sulle pareti sovrastanti, ancora una volta, delle scene di caccia. Come avevamo già avuto modo di vedere negli azulejos della Loggia dos Pisões e nella vetrata della cappella, si tratta di un tema ricorrente che non può essere casuale. Sarà la caccia un simbolo di ricerca o sarà una vera e propria Quest du Graal?
Ammiriamo i bellissimi stucchi su una delle porte d'ingresso...
...e ci soffermiamo ad osservare anche quest'altro caminetto
Attira infatti la nostra attenzione questo blasone, che sappiamo essere anche lo stemma della città di Sintra. Ma sarà davvero così? O forse le origini di questo simbolo sono molto più remote e misteriose?
Saliti sulla torretta della casa che conduce al laboratorio privato del proprietario, António Augusto Carvalho Monteiro, un laboratorio d'alchimia cui solo Monteiro in persona aveva accesso, ci affacciamo a una finestra per osseravre l'architettura della costruzione e notiamo la presenza di un altro immancabile e importantissimo elemento simbolico: la sfera armillare
Animali fantasmagorici si ergono sul tetto a guardia della villa...
Una volta usciti nuovamente nel parco, proprio davanti all'entrata della villa notiamo questo meraviglioso sedile da giardino che scopriamo essere stato in origine progettato come decorazione per la parte superiore del caminetto (in seguito sostituita con quella attuale); la decorazaione fu quindi adibita a panca di pietra per volere del proprietario
Ma vogliamo ora ritornare alla Cappella perché sappiamo che ci sono ancora da scoprire dei particolari significativi...
...come per esempio questo: un forno alchemico. Realizzato in alto rilievo sulla parte posteriore della cappella, esso consta, come si può ben vedere, di una profonda gola sovrastata da fiamme e quindi da due torri, a rappresentare rispettivamente i tre livelli di materia, anima e spirito
Ma cerchiamo ancora quello che è in assoluto l'elemento più oscuro, più misterioso, più nascosto. Sappiamo celarsi, nella vetrata della finestra della sacrestia, l'effigie del Cristo di cui sono visibili soltanto le braccia sulla croce in quanto il corpo è completamente coperto da un'altra croce antistante che lo nasconde alla vista: è l'Encoberto, il Messia nascosto.
Ma poiché la finestra è visibile solo dall'esterno e poiché l'interno della sacrestia non è illuminato, a noi la vetrata appare completamente scura...
...e nonostante tutto, illuminando il vetro riusciamo a scorgere dei colori e intravvediamo una scritta rivelatrice, segno che la finestra è quella giusta: le lettere IHS, che a noi naturalmente appaiono alla rovescia.
...IHS, forse Infante Henrique de Sagres, l'Infante Dom Henrique, Maestro dell'Ordem de Cristo, l'ordine monastico militare che fu erede, in Portogallo, dei Cavalieri Templari e grazie al quale si realizzarono le imprese marittime che diedero inizio all'epoca delle scoperte e alla fondazione dell'Impero portoghese...
Ed ecco dunque che, rischiarando ancora la vetrata, si rivela...
...O Encoberto
Dopo questa insperata scoperta che ci lascia davvero inebriati, capiamo che è finito il nostro percorso di ricerca e di scoperta. E così, ci accingiamo a ridiscendere le scale che conducono al grande cancello e passiamo davanti a... forse un altro guardiano della villa, custode di segreti che a noi non è dato sapere?
Quel che è certo è che è giunto per noi il momento di lasciare la Quinta da Regaleira
Si chiudono i cancelli alle nostre spalle...
Lungo il cammino però vediamo ancora, sul muro di cinta presso la Loggia dos Pisões, un elemento fortemente simbolico: la porta murata.
La porta murata, che sembra suggerire l'entrata diretta verso il centro della terra ma che ci è impossibile attraversare, e a suo fianco invece...
...la porta valicabile, l'unica dalla quale è consentito il passaggio e che sembra appunto invitarci ad entrare nuovamente per intraprendere ancora una volta un percorso di sempre più profonda conoscenza spirituale
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